Questa intervista vuole essere una testimonianza della vita
semplice e difficile di un immigrato romeno che, pur arrancando e
sacrificandosi, vede nell’alba di un nuovo giorno la speranza di poter
migliorare le proprie condizioni di
vita e quelle della propria famiglia
rimasta nella nazione di origine.
Per molte persone l’ esistenza è semplice perché hanno
trovato subito la propria strada, ma per questo ragazzo non è stato così, nella
propria vita ha cambiato innumerevoli mestieri: operaio, barista, cameriere,
badante, muratore, contadino e tessitore; imparando sul campo quello che
parecchia gente ignora per tutto il proprio percorso.
La speranza è un sentimento di una forza incredibile, ti permette di vedere il domani come una
nuova opportunità per migliorare e
progredire nelle proprie esperienze, ti
permette di superare grandi delusioni e dolori intensissimi e infine ti da il
coraggio di affrontare la vita nonostante questa ponga ostacoli, all’apparenza,
insuperabili.
“In quale anno sei
venuto in Italia e perché hai scelto il nostro paese?”
“Sono venuto in Italia nel 2003 a 30 anni, perché qui avevo amici e conoscenze su cui
appoggiarmi per i primi tempi e perché la legge italiana di allora era molto
permissiva.”
“Sei regolare o
clandestino?”
“Sono regolare perché intendo accumulare i contributi necessari alla mia pensione.”
“Perché hai deciso di
lasciare la tua amata Romania?”
“Perché vedevo il viaggio e la possibilità di lavorare in
Italia come speranza di miglioramento
delle mie condizioni di vita.”
“Hai parlato di
speranza di miglioramento , cosa intendi esattamente?”
“Una vita agevole, la possibilità di formare un famiglia e
soprattutto la possibilità di realizzarmi lavorativamente.”
“Le tue aspettative
sono state realizzate vivendo in Italia?”
“No! Conduco una vita sacrificata e piena di rinuncie, vivo
in una casa fredda ed umida di estate e di inverno, alcune volte mi sento
disilluso della mia esperienza qui, perché questo paese non è il paradiso che
mi aspettavo.”
“Se l’Italia non è il
paradiso che ti aspettavi perché continui a rimanere qui?”
“Mi muove la speranza che un domani questo inferno si
trasformi in paradiso, in Romania non ho futuro, almeno qui penso di poter
realizzare qualcosa, non voglio deludere gli occhi lucenti di mia madre e non
voglio tradire il mio orgoglio rinunciando ad un sogno per le difficoltà che vivo.”
“Cosa ti piace
dell’Italia?”
“La gente, la sua straordinaria capacità di accogliere le
persone in difficoltà, qui ho trovato molti disposti ad aiutarmi e a volermi
bene.”
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